Samsung S27E370D in test
Colour banding
Come primo test abbiamo verificato la presenza del classico fenomeno del colour banding, ovvero delle bande di colore sulle sfumature, con diverse tonalità. Il risultato appare nella media.
Uniformità
Suddividendo lo schermo in nove rettangoli, abbiamo misurato con il colorimetro l’uniformità della luminosità e dei colori. La differenza massima registrata è risultata pari al 15%, con una media dell’8,6%, per quanto riguarda la luminosità, mentre per il colore, il Delta-E maggiore è stato di 5,4, con una media del 2,6. Il risultato è un po’ sottotono, soprattutto per la zona sinistra.
Abbiamo inoltre catturato due immagini con una schermata nera al buio con diverso tempo di esposizione della fotocamera. L’immagine di sinistra riporta la situazione più simile riscontrabile a occhio nudo, mentre quella di destra ha una sensibilità maggiore alla luminosità.
In condizioni critiche, ovvero con una schermata quasi completamente nera, è facile notare i fasci luminosi provenienti da tre angoli su quattro. Durante un utilizzo classico, solo l'angolo in basso a destra risulta visibile e quasi esclusivamente in occasione della visione di film.
Angoli di visione
In questo test andiamo a valutare la deviazione colorimetrica all’aumentare dell’angolo di visione per i quattro lati. In questo test prevalgono in genere i display a matrice IPS / PLS / AHVA; seguono i VA e infine i TN.
Trattandosi di un pannello AD-PLS, il comportamento è buono, ma non è immune dall’effetto glow che si verifica su tonalità scure. Queste tendono a sbiancare all’aumentare dell’angolo di visione.
Reattività
Per testarne la reattività abbiamo utilizzato il tool presente su TestUfo.com. Per i vari setting dell’overdrive disponibili nel Samsung S27E370D, Standard, Più rapido e Il più rapido, sono state catturare dieci foto con la fotocamera impostata con ISO 3200 e tempo di esposizione di 1/350 sec, e ne abbiamo riportato il risultato medio.
Di default è selezionato il valore intermedio ed è anche quello che offre il comportamento migliore. Il valore meno reattivo crea un effetto ghosting un poco maggiore (e sempre riscontrabile in questo particolare test), mentre il setting opposto genera artefatti dati da un reverse ghost abbastanza visibile, indice di un overshoot di segnale.